Fasulera

la “Fasulera”, fagiolata, era uno scherzo terribile fatto a una ragazza perchè magari aveva rifiutato o piantato un moroso, ma molto più spesso perchè il moroso non riusciva a trovarlo. Si diceva allora che facesse i “piedi rossi” come le galline un pò “stagionate”. La fasulera consisteva in una fila di fagioli che partendo da sotto la finestra della sventurata in questione, arrivava fino al sagrato della parrocchia o alla piazzetta del paese, in modo che le persone, seguendo i fagioli, potessero scoprire chi fosse la svergognata che, dopo l’affronto, non sarebbe mai più riuscita a rimediare uno straccio di fidanzato.

(Spallicci/Balilla Pratella)

Pino Ruffo: tamurra; Pietro Bandini: voce; Fulvio “Pepo”Bianucci: batteria; Fabrizio Tarroni: violino; Marco Vitali: chitarra, cori; Luca Bonucci: fisarmonica, basso, cori

 

Sicarlèna spintacêda, balarena sgangarêda, Ven avder int la carera ch’i t’à fat la fasulera 

E fila, fila, fila, uramai t’a n’in po’ piò, gambota la s’istila, calzèta la va zo

T’ ‘e lugré i tu stivalèt int ‘e valer e i balèt, ta tsi fata cvajunè, ma ‘e marìt t’an l’e caté.

E fila, fila, fila…

Morsa morsa int i linzul parchè tot sti bel fasul, i vò dì a cvi ch’ant cnos tsi la mora di pi ros!

E fila, fila , fila

 

FAGIOLATA. Seccarella spettinata, ballerina sgangherata, vieni a vedere sulla carraia che ti han fatto la fagiolata. E fila, fila, fila, ormai non ne puoi più, la gamba si assottiglia e la calza va giù. Hai consumato gli stivaletti nei valzer e nei balletti, ti sei fatta coglionare, ma il marito non l’hai trovato. E fila, fila, fila